Memorie e peccati - L'amante di papa Borgia

[Libro; Elena e Michela Martignoni]

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  1. ƒëlïx ruvërïs
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    Info: Libro di 98 pagine, disponibile in formato epub in italiano, pubbliato per la collana Collana Fleurs di Mezzontis Ebook. // 98 pages novel available in epub format in Italian, published for Mezzontis Ebook in 2014.


    Trama: Inizi del XVI secolo: Giovanna «Vannozza» Cattanei, madre di Cesare e Lucrezia Borgia, appare ormai anziana e sfiorita, ma rimane la donna sensuale e vitale che è sempre stata. Rievoca la sua storia con Rodrigo, poi papa Alessandro VI, dal primo incontro nella bottega d'arte dei Cattanei: lui è un celebre cardinale di sangue spagnolo, lei un'affarista e una donna sposata. Ma questo, nel clima amorale e godereccio della Roma di fine Quattrocento, non impedirà loro di intraprendere una relazione segnata da una rara e profonda intesa e da un travolgente erotismo. In un maggio profumato di rose si consuma il loro primo amplesso, e Rosa sarà per sempre il nomignolo esclusivo di Rodrigo per Giovanna. Il marito si fa da parte di fronte all'importante amante della consorte, così come faranno i due successivi sposi di Vannozza. E la sua storia è anche quella degli amatissimi figli avuti da Rodrigo, in particolare Cesare, il bel tenebroso che ammalia le donne e primeggia sui campi di battaglia, e Lucrezia, l'archetipo della dark lady, seduttrice ma anche pedina nei giochi di potere del padre e dei fratelli. Vite segnate tutte in egual misura da sensualità, tragedia e intrighi, ammantate da un velo di nera leggenda. // Early 1500s: Giovanna "Vannozza" Cattanei, mother of Cesare and Lucrezia Borgia, looks old and withered nowadays, but she remains the sensuous and lively woman she always has been. She remembers her relationship with Rodrigo, later Pope Alexander VI, from their first meeting at Cattaneis' art shop: he's a famous cardinal of Spanish blood, she's a wheeler-dealer and a married woman. This, in the amoral and vuluptuous atmosphere of the late 1400's Rome, won't stand in the way for them to start an affair marked by a rare and deep partnership and by an overwhelming erotism. Their first embrace is consummated in a rose scented May, and Rosa will always be Rodrigo's exclusive nickname for Giovanna. Her husband backs off in front his wife's important lover, and so do the next two. And her story is also that of the beloved children by Rodrigo, especially Cesare's, dark and handsome, who charms women and distinguishes himself on the battlefields, and Lucrezia's, the archetip of the dark lady, seductress but also a pawn in her father and brothers' game of power. Lives all equally marked by sesuality, tragedy and intrigues, cloaked by a veil of dark legend.


    Compra qui // Buy here.


    Edited by Caterina Sforza - 5/4/2014, 14:40
     
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  2. ƒëlïx ruvërïs
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    Allora, vi dico che me lo sono letto in un'ora e mezzo. Ovviamente, come per tutte le cose per cui mi entusiasmo, è stata una delusione (nonostante i suggerimenti di qualcuno *coff* su quanto le autrici fossero buone): se siete i tipi che non digeriscono il sesso, questo libretto non è per voi. Va bene che appartiene a una collana un po'... così *per mancanza di termine lol*, ma mi aspettavo, da gente di questa fama, un po' più di spazio alla trama e un po' meno spazio ai vari concepimenti, amplessi, fantasie varie. OGNI spunto è buono per ripensare alla vita sessuale di Vannozza e Rodrigo, ma non solo: anche a quella di Cesare, Lucrezia e Juan, e vi giuro che il risultato è mantegnano. #cit
    Le parti che non erano infarcite di ricordi scabrosi (poche) non erano male, ma avrei preferito un approfondimento sulle dinamiche -anche col commento di Vannozza, che è la voce che fa la cronaca dei propri ricordi e pensieri sui figli e sul loro padre-, piuttosto che certi dettagli che vi risparmio.
    In conclusione, mi ha insoddisfatta parecchio, ecco -anche nauseata in certi punti, e se ve lo dico io che sono tutta per l'incest dubbie trame...
     
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  3. perotta
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    CITAZIONE (ƒëlïx ruvërïs @ 22/3/2014, 15:51) 
    Allora, vi dico che me lo sono letto in un'ora e mezzo. Ovviamente, come per tutte le cose per cui mi entusiasmo, è stata una delusione (nonostante i suggerimenti di qualcuno *coff* su quanto le autrici fossero buone): se siete i tipi che non digeriscono il sesso, questo libretto non è per voi. Va bene che appartiene a una collana un po'... così *per mancanza di termine lol*, ma mi aspettavo, da gente di questa fama, un po' più di spazio alla trama e un po' meno spazio ai vari concepimenti, amplessi, fantasie varie. OGNI spunto è buono per ripensare alla vita sessuale di Vannozza e Rodrigo, ma non solo: anche a quella di Cesare, Lucrezia e Juan, e vi giuro che il risultato è mantegnano. #cit
    Le parti che non erano infarcite di ricordi scabrosi (poche) non erano male, ma avrei preferito un approfondimento sulle dinamiche -anche col commento di Vannozza, che è la voce che fa la cronaca dei propri ricordi e pensieri sui figli e sul loro padre-, piuttosto che certi dettagli che vi risparmio.
    In conclusione, mi ha insoddisfatta parecchio, ecco -anche nauseata in certi punti, e se ve lo dico io che sono tutta per l'incest dubbie trame...
     
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  4. perotta
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    Carissima,
    In una collana 'erotica' però, (che non capisco perchè definire di basso livello quando è al titolo di esordio, e - a mio parere - non ci sono 'collane' o 'generi' di basso livello, semmai testi di basso livello...ma anche questo è soggetto al gusto personale, quindi opinabile) che cosa ci aspettiamo di leggere? Chi studia e conosce a fondo il Rinascimento non può ignorarne il fortissimo lato erotico, l'enorme carica sensuale (nulla a che vedere col bigottismo ottocentesco), la naturalezza, e anche i termini grevi con cui nelle corti si parlava di sesso. Si ricordi la descrizione colorita che fece il Machiavelli di un suo amore mercenario, a questo proposito.
    Quindi: un testo erotico parla di erotismo. Chi non ama il genere ha ragione di essere deluso, ma non si deve sorprendere.
     
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  5. ƒëlïx ruvërïs
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    Grazie per la risposta. ^^
    Per prima cosa, premetto che quando scaricai il libro, non conoscevo la collana e mi sono basata solamente sulla trama riportata nella pagina apposita: il riassunto mi ha tratta in inganno, perché non pareva essere incentrato sull'erotismo fisico in particolare, ma sulla giovinezza di Vannozza e sulla storia dei figli e di quella di Rodrigo, quindi diciamo che non sono partita preparata al tipo di materiale che avrei letto.
    Le autrici mi erano state consigliate come gente seria da persone che ritengo altrettanto serie, e sono dunque partita fiduciosa (errore mio per non essermi informata di più? Può darsi che io mi sia fatta prendere dall'entusiasmo).
    Lungi da me ignorare la "vita privata" dei personaggi, se così si può definire, e personalmente ritengo di avere "stomaco" per qualsiasi tipo di di lettura e neppure mi disturbano scene di sesso "forti" (ricordo più di una di quelle descrizioni ed è innegabile che Machiavelli avesse una vita di letto piuttosto colorita, e così i suoi coevi).
    Non sono digiuna -si capirà- della storia rinascimentale e delle abitudini sociali dell'epoca, quindi il mio problema non è con quella parte del contenuto.
    Quello che mi ha deluso è stato il continuo glissare sul contesto storico (ad un certo punto, Vannozza liquida la cosa dicendo di non "occuparsi di politica", ma che ne fosse totalmente all'oscuro, essendo amante di un cardinale e padroa di una locanda che principalmente serviva quel tipo di clientela, anche solo per sentito dire, mi pare poco verosimile) e il susseguirsi delle scene erotiche senza, a volte, un motivo che mi paresse valido per giustificarne la presenza.
    Un esempio su tutti, la scena in cui Vannozza vede il corpo esposto di Rodrigo e pensa a quanto l'avesse fatta godere in passato ogni parte di quello che ormai è un cadavere. Ho trovato esagerato e poco verosibile che il suo pensiero principale di fronte alla morte del suo unico amore fosse il fantastico sesso fatto assieme almeno vent'anni prima, e questo solo per dirne una (c'è anche da dire che non ho mai perso un amante, dunque potrei essere io a non avere la giusta ottica). Un'altra potrebbe essere l'enfasi sulle vicende di Vannozza e Lupo e il fatto di fermare letteralmente la narrazione per insistere sull'ennesima scena di sesso.
    Il libro è certamente esiguo per numero di pagine, non lo metto in dubbio, e di nuovo forse ho avuto io aspettative troppo alte; eppure, basarsi su un intreccio erotico non mi pare una giustificazione per tralasciare l'ambito storico, anche solo a livello quotidiano, a favore di un susseguirsi di scene di letto.
    Mi viene in mente Il Petalo Cremisi e il Bianco, un romanzo "erotico" seppure non appartenente a una collana erotica, ma che indubbiamente presenta un numero altissimo di scene di sesso descritte fino nei particolari più scabrosi; eppure, l'autore si prende il tempo di approfondire i protagonisti, di esplorare il periodo storico, di dare uno spessore a personaggi e contesto che elimina il pericolo di renderli "macchine da sesso", come spesso accade in questo genere di scritture.
    Il mio modesto pensiero è che, se l'unico obbiettivo è quello di concentrarsi sulla vita sessuale di questo o quel personaggio, sulla trasgressione intima, distaccandosi completamente dal periodo storico e dalle influenze che esso ha avuto su personalità e comportamenti dei vari soggetti presi in considerazione, tanto vale ambientarlo ai giorni nostri e evitare di sfruttare un nome storico famoso e legato allo scandalo per fare vendita.
    Se invece si fosse voluto approfondire, con un po' più di impegno si sarebbe potuto ottenere -non ne dubito- un romanzo all'altezza de Il Petalo, e lo avrei trovato molto più avvincente anche se Cesare avesse continuato a darsi all'amore sadomaso e Juan alle ammucchiate a quattro.

    Ma come ho detto, questo è solo il mio modesto pensiero. ^^

    In ultimo, ricordo che prima di scrivere nel forum come da regolamento occorre presentarsi nella sezione apposita (e il mio lavoro di admin è fatto).
     
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  6. Caterina Sforza
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    Hellu! Risorgo dalle mie stesse - ? - ceneri per commentare, anche se chiedo scusa per la brevità delle considerazioni che farò, non avendo letto che pochi estratti del testo ed avendo una giornata davvero molto impegnata.
    Comunque: ripeto, non ho letto che qualche frase, quindi non posso dare un giudizio completo, sull'interezza dell'opera. Volevo anche io acquistare il libro ma, scoraggiata dal fatto che non fosse presente in siti più noti e sicuri, come per esempio Amazon, ho desistito - ho già avuto in passato problemi con le carte telematiche, perciò acquisto solamente da punti ben conosciuti. Dopo averne discusso un po', altrove, però non so se lo prenderò.
    Ma premetto che l'appunto di Perotta - per caso in onore di Calderón? XD Chi sei? - circa la collana di riferimento è assolutamente valido: io stessa, cara mia, come ben sai, ti ho rivolto la medesima puntualizzazione.
    Ho acquistato tutti i volumi delle sorelle - a parte questo, ovvio - sui Borgia. Mi risulta che non vi siano altri romanzi storici del duo, al momento. E, come già scritto nel forum e pure altrove, a me piacciono: non sono i libri preferiti di una vita da lettrice, vero, ma è, sappiamo, immensamente difficile sfornare romanzi storici dignitosi dal momento che, quasi sempre, chi li scrive non è davvero interessato alla Storia e non si documenta - nonostante le dichiarazioni, falsissime - a sufficienza; le Martignoni invece se la cavano piuttosto bene. Cosa ancora più rara, quando si parla del panorama nostrano - certo, anche all'estero gli orrori abbondano: basta pensare alla Gregory.
    Attualmente, anche se ho dovuto fermarmi a causa degli impegni universitari, sto leggendo Requiem per il giovane Borgia - sì, ho iniziato in un ordine non cronologico coi loro lavori.
    Il testo che mi è piaciuto di più, per ora, è Vortice di inganni: mi è piaciuto il modo in cui hanno descritto - o almeno come l'ho percepito io - Cesare, e pure Alessandro VI.
    Sono riuscite a "spiegare" - metto fra virgolette perché non hanno davvero, per fortuna, inserito un novello Cicerone che spiegasse la lezioncina ai lettori - molto bene una situazione politica e sociale sempre in cambiamento, in modo semplice e chiaro.
    Per quello che ho potuto vedere, però e forse paradossalmente, sono più a loro agio - questo è il mio pensiero, almeno - con le psicologie maschili, piuttosto che con quelle femminili: non a caso una delle parti che meno m'è piaciuta di quel libro, forse l'unica, era la narrazione delle vicende di Dorotea, esplorate dal suo punto di vista. Forse può aver influito anche questo fattore, il non saper ben trattare le situazioni amorose e sessuali, a penalizzare il nuovo romanzo, che in fin dei conti è tutto ciò? Potrebbe darsi.
    Anche in Autunno rosso porpora le parti in questione, quelle fra Andrea e la borghese di cui ora non ricordo il nome, forse Gemma, e quelle dedicate all'infatuazione di un certo - non entro nei dettagli, per non far spoiler - signore con una anziana madre sempre in apprensione, non mi hanno soddisfatto per niente.
    Ma credo che questo non sia per forza un difetto, anzi: molte donne sanno scrivere meglio di amore e sesso rispetto ad altri temi, di tradizione più "maschile". È un punto di forza, quindi. E non si può saper fare tutto allo stesso livello: un altro dato di fatto che non ha senso negare. Ogni scrittore è più capace in qualcosa che ad altri colleghi riesce un po' meno bene ed è anche "giusto" sia così.
    Quanto al lavoro ultimo, le cronache erotiche di Vannozza, amante e figli, ciò che ho letto ha ripetuto, se non amplificato, se sensazioni di prima: la mia risposta - anche se dovrei leggere tutta l'opera, ripeto per l'ennesima volta - è negativa. Capisco che sia inserita in una certa collana i cui lettori sono più interessati a sesso ed erotismo che alla storicità ed all'approfondimento psicologico, ma... :\ Insomma, siamo al livello dei libretti in edicola targati Mondadori, con le copertine di donne estasiate in finti costumi settecenteschi ed avvinghiate ad omaccioni muscolosi, da campagna di D&G.
    Dicono che il mondo sia bello perché è vario e via discorrendo, ma mi spiace un po' vedere due brave autrici abbandonare la retta via - che loro stesse hanno ribadito più volte, come in un recente articolo su una rivista storica in cui criticavano le cavolate astronomiche della serie canadese con Irons, Grainger, Arnaud e compagnia bella.
    È un po' come predicar bene e razzolare male.
    Certo, un "errore" si può perdonare a tutti! Spero tornino savie, scrivendo altri romanzi storici degni di tal nome. Possibilmente tralasciando liaison amorose e sessuali con troppo pathos, che rischiano di far nascere il riso, e fatte di fretta e furia. Anche se sono donna non mi offendo mica se in un lavoro si prediligono altri aspetti - si guardi a Hilary Mantel.
    Finisco - è venuta una lunga replica, comunque - dicendo che, secondo me, Miss ha, come le ho detto diverse volte, sbagliato l'approccio con le autrici: da persona puntigliosa e preparata, avrebbe dovuto sceglier come prima lettura qualcosa di meno... fuorviante. Magari un giorno le presterò il romanzo su Cesare, per farle valutare meglio il valore delle sorelle.
    Da parte mia continuerò ad acquistarne, prezzo e tema permettendo, i lavori. Soprattutto se sfrutteranno al meglio le loro capacità e lasciando perdere le cose scritte di sopra.
     
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  7. ƒëlïx ruvërïs
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    Questa è per l'appunto una delle persone serie che me l'ha consigliato.

    CITAZIONE
    Ma premetto che l'appunto di Perotta - per caso in onore di Calderón? XD Chi sei? - circa la collana di riferimento è assolutamente valido: io stessa, cara mia, come ben sai, ti ho rivolto la stessa puntualizzazione.

    CITAZIONE
    Capisco che sia inserita in una certa collana i cui lettori sono più interessati a sesso ed erotismo che alla storicità ed all'approfondimento psicologico, ma... :\ Insomma, siamo al livello dei libretti in edicola targati Mondadori, con le copertine di donne estasiate in finti costumi settecenteschi ed avvinghiate ad omaccioni muscolosi, da campagna di D&G.

    Io invece non la vedo come una scusante. Del resto, anche in un romanzo inserito in una collana storica non si parla solamente dei singoli fatti politici esposti come un libro di testo, ma si ricrea anche il percorso psicologico del personaggio. Non capisco perché il dare risalto a un certo lato voglia debba per forza tradursi in un mettere in ombra tutto il resto. Non voglio dire che la storia sia qui totalmente assente, ma faccio una citazione direttamente dal libro:

    CITAZIONE
    Per me non sarebbe la prima volta. Quando i rozzi francesi di Carlo VIII tornarono scornati dal regno di Napoli si fermarono a Roma, dove saccheggiarono case, violentarono donne, insozzarono e bruciarono monumenti.

    E questo è quanto: un elenco di fatti scarno, quando non si tratta di collegarlo a situazioni sessuali, come per esempio può essere il Ballo delle Castagne. Si approfondisce appena di più il rapimento di Dorotea, ma solo per infarcirlo di riferimenti sessuali. La storia diventa non un contesto, ma un pretesto per inventarsi situazioni piccanti o descrivere organi riproduttivi.

    Come hai detto, il mondo è bello perché è vario e non sono qui a dire che vada tutto censurato o che so io. Avrò iniziato male mio, ma me ne avevi parlato così bene che avevo il ragionevole dubbio che avrei trovato qualcosa di fatto bene anche dal punto di vista delle conoscente piuttosto che il kamasutra. XD Soprattutto perché veniva da due autrici che avevano difeso la storicità a spada tratta anche in vari articoli di giornale che ricordo di aver letto. Ero partita con fiducia. XD

    Non è per dire che non comprerò mai uno dei loro libri, certo, ma diciamo che mi si sono abbassate le aspettative, inevitabilmente. Sempre felice di vederle rialzarsi, poi.
     
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  8. Caterina Sforza
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    CITAZIONE
    Questa è per l'appunto una delle persone serie che me l'ha consigliato.

    U__U Thank you, sono commossa! :P

    CITAZIONE
    Io invece non la vedo come una scusante.

    Un attimo. Io non ho detto che il genere erotico permetta - nel senso che abbia il diritto di farlo, ecco - di scrivere brutterie e schifezze. Ho detto che, in generale, chi legge questi romanzi è interessato alla dimensione erotica-sessuale e, talvolta, amorosa che v'è in essi. Non pigliamoci in giro, dai: chi non ha letto, ammettiamo, qualcosa di serio sulla famiglia Borgia, ma ha visto la serie su La7, e vuole più Sancha e Juan che fanno sesso da appena conosciuti fra le mummie o Lucrezia che viene violentata dal marito e poi si consola sollazzandosi tutta allegra fra i boschi con uno stalliere, dubito si avvicinerebbe ad una Bellonci, tanto per dire; casomai, ispirato da incesti e veleni vari, lo spettatore sceglierebbe qualcosa di leggero e che prometta scandalo e sesso, come appunto un libro sulla famiglia all'interno di una collana erotica.
    Perciò, a prescindere dal valore dell'opera, non puoi davvero aspettarti qualcosa che vada oltre peni, vagine e petti esposti. Non è un romanzo storico alla Dunant, né è un saggio.
    È un fatto empirico, quasi. Poi sei libera di trarne tutti i pensieri e giudizi personali che vuoi, naturalmente.


    CITAZIONE
    Del resto, anche in un romanzo inserito in una collana storica non si parla solamente dei singoli fatti politici esposti come un libro di testo, ma si ricrea anche il percorso psicologico del personaggio. Non capisco perché il dare risalto a un certo lato voglia debba per forza tradursi in un mettere in ombra tutto il resto.

    Questo ha già più senso.

    CITAZIONE
    Si parla approfondisce appena di più il rapimento di Dorotea, ma solo per infarcirlo di riferimenti sessuali. La storia diventa non un contesto, ma un pretesto per inventarsi situazioni piccanti o descrivere organi riproduttivi.

    Per valutare dovrei leggere l'opera intera. Ma, a pelle, da quel poco visto, credo tu abbia ragione.


    CITAZIONE
    Soprattutto perché veniva da due autrici che avevano difeso la storicità a spada tratta anche in vari articoli di giornale che ricordo di aver letto. Ero partita con fiducia. XD

    Sì, come scritto sopra questa cosa ha sorpreso pure me. Gli storici e chi se ne intende per davvero cercano di scacciare quell'aria da leggenda nera... e poi troviamo Vannozza che - almeno da quel che ho capito - guarda i figli fare sesso e pensa quasi a loro in maniere... poco materne?
    Me lo sarei aspettato - non dico che avrei perdonato, ma... - da qualche sgallettata che scrive fan fiction o esordisce con uno di quei soliti libretti "storici", ma da persone assai più competenti no.

    CITAZIONE
    Sempre felice di vederle rialzarsi, poi.

    Questo per ogni autore, sia chiaro! :D
     
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  9. ƒëlïx ruvërïs
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    CITAZIONE
    Ho detto che, in generale, chi legge questi romanzi è interessato alla dimensione erotica-sessuale e, talvolta, amorosa che v'è in essi. Non pigliamoci in giro, dai: chi non ha letto, ammettiamo, qualcosa di serio sulla famiglia Borgia, ma ha visto la serie su La7, e vuole più Sancha e Juan che fanno sesso da appena conosciuti fra le mummie o Lucrezia che viene violentata dal marito e poi si consola sollazzandosi tutta allegra fra i boschi con uno stalliere, dubito si avvicinerebbe ad una Bellonci, tanto per dire; casomai, ispirato da incesti e veleni vari, lo spettatore sceglierebbe qualcosa di leggero e che prometta scandalo e sesso, come appunto un libro sulla famiglia all'interno di una collana erotica.
    Perciò, a prescindere dal valore dell'opera, non puoi davvero aspettarti qualcosa che vada oltre peni, vagine e petti esposti. Non è un romanzo storico alla Dunant, né è un saggio

    E la mia opinione è che, se si cerca il lato erotico, tanto vale chiamarli Sandra, Raimondo e Giuseppina e metterli in un contesto fantasy, dato che il focus sono le loro Iolande e i loro Mari, per dirla in modo eufemistico. E' lo stesso ragionamento che faccio su Manara -che facevamo assieme ieri: splendidi disegni, storia da buttare: solo un susseguirsi di porcate una dopo l'altra (ovviamente, a conforto questo libro è la Bellonci. Una cornice di storia c'è e nessuno gliela toglie, e anche molto più approfondimento psicologico).

    In generale, come te penso che il genere erotico non escluda a prescindere uno studio più serio dell'epoca, in particolare sono rimasta delusa dal fatto che queste autrici in particolare abbiano sfornato questo particolare romanzo. Si poteva fare di più, eh, ma parecchio.

    CITAZIONE
    Vannozza che - almeno da quel che ho capito - guarda i figli fare sesso e pensa quasi a loro in maniere... poco materne?

    Esattamente. Poi ovviamente se ne pente e si giustifica col lettore, ma tutto si collega al sesso per questa donna, oh. La struttura del libro è fatta in modo da introdurre per ogni capitolo un personaggio in particolare visto dagli occhi di lei, ma guarda caso si finisce sempre e solo su come fa sesso, con esiguo spazio dedicato ai sentimenti che una madre deve necessariamente avere verso di loro. E' una toccata e fuga, un niente confronto alla quantità di parole spese per descrivere peni e vagine.

    Poi oh. Prentenderò io troppo. XD
     
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  10. Caterina Sforza
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    CITAZIONE
    E' una toccata e fuga, un niente confronto alla quantità di parole spese per descrivere peni e vagine.

    Per questo non mi piace il genere, salvo eccezioni: come ben sai sono assolutamente pro sesso, violenza e fiumi di sangue... a patto che si inseriscano bene nel contesto e non siano lì per riempire pagine. Anche - soprattutto? - se descritti senza fronzoli barocchi, ma con crudezza e realtà. E non penso - mi conosci! XD - si possa dire che io sia una bacchettona. Come scritto prima, il lavoro di Manara non mi ha mica scandalizzato, però, per quanto bello esteticamente, è davvero un'immensa delusione, pieno di vuoto e di scene al limite dell'ilarità: su tutte, forse, quella in cui Giulia e Lucrezia si accapigliano, dandosele di brutto e chiamandosi a vicenda in modi molto poco carini, e, un attimo dopo, sono a terra che si strofinano a vicenda e si leccano, tutte eccitate.
    Ridicolo, senza senso. Non sapevo, quando ho letto, se ridere o coprire il viso con una mano, disperata.
    Ma è Manara, sai bene a cosa vai incontro, non è un inganno: bellissimi disegni, donne procaci con morbide bocche e sesso, sesso, sesso, sesso, senza molto di più.
    Al contrario, per quanto sempre discutibile in senso puramente storico, Racconti immorali di Walerian Borowczyk non scade nel ridicolo, oltre ad avere una visione altamente estetica. Eppure anche lì c'è l'incesto - doppio: col padre e col fratello - e molti nudi e così via. Il punto, credo, sia anche che il regista è sempre stato chiaro: non credo abbia preteso di definirlo un film storico, ma solo un film erotico in costume - c'è differenza.
    Né, credo, si sarebbe offeso se qualcuno gli avesse fatto notare che, probabilmente, Giovanni Sforza non passava il tempo a mangiare biscottini col papa e che non v'erano busti di Vannoza per il Vaticano: avrebbe di certo detto che quella era solo la sua visione, in chiave erotica.
    Ops, credo di star andando troppo fuori tema... ^^" Sono curiosa di leggere una replica di Perotta! :D
     
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  11. ƒëlïx ruvërïs
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    Ma il punto chiave è che da entrambi ti aspetti qualcosa del genere: i lavori di Manara sono quello che sono, mentre in un film erotico, preceduto da episodi di porn without plot, è chiaro che quello che si ricerca non è altro che il godimento degli occhi e non la profondità psicologica.
    Tra l'altro, se entrambi gli artisti avessero dato una chiave diversa, avrebbero potuto conciliare facilmente l'erotismo con la storia, come appunto accade in tanti fumetti e in tanti film.
    E lo stesso sarebbe potuto essere in questa opera, ma è tutto troppo esiguo perché così possa essere: non dico che sia a livello Racconti Immorali, dove non c'è che una singola pagina della storia borgiana, ma il meccanismo di fatto storico\pretesto per il sesso è il medesimo.

    Tanto sarebbe valso, allora, scrivere esplicitamente una raccolta di vari episodi senza trama con protagonisti i vari personaggi, e infilare più caratterizzazione in uno spazio ancora più esiguo. Perché questo è, di fatto. Vannozza è una sorta di filo Arianna che guida in un labirinto di camere da letto.

    Ora, il riassunto del libro è questo:

    CITAZIONE
    Rievoca la sua storia con Rodrigo, poi papa Alessandro VI, dal primo incontro nella bottega d'arte dei Cattanei: lui è un celebre cardinale di sangue spagnolo, lei un'affarista e una donna sposata. Ma questo, nel clima amorale e godereccio della Roma di fine Quattrocento, non impedirà loro di intraprendere una relazione segnata da una rara e profonda intesa e da un travolgente erotismo. In un maggio profumato di rose si consuma il loro primo amplesso, e Rosa sarà per sempre il nomignolo esclusivo di Rodrigo per Giovanna. Il marito si fa da parte di fronte all'importante amante della consorte, così come faranno i due successivi sposi di Vannozza. E la sua storia è anche quella degli amatissimi figli avuti da Rodrigo, in particolare Cesare, il bel tenebroso che ammalia le donne e primeggia sui campi di battaglia, e Lucrezia, l'archetipo della dark lady, seduttrice ma anche pedina nei giochi di potere del padre e dei fratelli. Vite segnate tutte in egual misura da sensualità, tragedia e intrighi, ammantate da un velo di nera leggenda.

    Quando uno legge "rievoca", ci si aspetta che si rievochi. E per me, non ha rievocato.

    Comunque anche io aspetto una risposta! ^_^
     
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  12. Caterina Sforza
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    Un articolo sul libro e sulla sua protagonista principale, Vannozza Cattanei, sul nuovo numero di Storia in rete. Disponibile qui. // An Italian article about Vannozza and the book, here.

    3zJT8mws

     
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  13. ƒëlïx ruvërïs
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    Sono dell'idea che l'articolo sia migliore del romanzo, LOL. In teoria, le idee che espongono su Vannozza sono ineccepibili. Sono un po' meno d'accordo sulle motivazioni che portano alla fine riguardo ai dubbi sull'Infante Romano. Che si chiamassero fratello e sorella tra loro e che egli sia stato poi ricevuto dagli d'Este mentre Rodrigo jr sia stato schifato mi sembra debole come ragione per escludere (come dicono fanno alcuni), che i due fossero madre e figlio; non dimentichiamo che gli stessi figli di Rodrigo lo hanno in pubblico e ufficialmente chiamato zio per tutte le loro vite, prima che lui venisse eletto e ovviamente i d'Este non avrebbero potuto rifiutare chi sulla carta compariva solamente come il fratello della loro Duchessa (che ormai da tempo deteneva ormai quella posizione, tra l'altro).

    Le osservazioni fatte su Cesare e su Rodrigo mi trovano più d'accordo. Senza contare che si parla di una "mulier soluta", come madre, e senza contare che era la scusa più plausibile per non nominare la madre col pretesto di intaccare la sua virtù, anche Lucrezia all'epoca del parto è, di fatto, una mulier soluta.

    Tornando al romanzo vero e proprio, capisco che è stato fatto per avvicinare il pubblico femminile sia al genere che alla storia, ma avrei preferito che si concentrassero di più sullo scenario e meno, per dirne una, sul primo uomo di Vannozza e sulle sue imprese "amorose" con una madre, una figlia e altri 19 tizzi.
     
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