Medicina e malattia nel Rinascimento // medicine and illnesses in the Renaissance

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Julia_Katina
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Topic dedicato alla medicina nel Rinascimento, dai rimedi dei dottori alle credenze popolari, ed ai mali che afflissero il mondo conosciuto nel XV e XVI secolo. // Topic about medicine and in the Renaissance, from doctors' remedies to popular beliefs, and the illnesses of the known world in the XV and XVI century.

    Edited by Julia_Katina - 14/10/2013, 13:20
     
    Top
    .
  2. Julia_Katina
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Focus sull'acido solforico, conosciuto al tempo come spirito di vetriolo o olio di vetriolo. // A focus about the vitriol.

    CITAZIONE
    L'acido solforico è un acido minerale forte, liquido a temperatura ambiente, oleoso, incolore ed inodore; i suoi sali vengono chiamati solfati. Un solfato molto comune è il gesso. In soluzione acquosa concentrata è noto anche con il nome di vetriolo. Solubile in acqua ed in etanolo con reazione esotermica anche violenta, in forma concentrata può causare gravi ustioni per contatto con la pelle. L'acido solforico ha numerose applicazioni, sia a livello di laboratorio che industriale.

    La scoperta dell'acido solforico risale al IX secolo ed è attribuita al medico ed alchimista persiano Ibn Zakariya al-Razi, che lo ottenne per distillazione a secco di minerali contenenti ferro - noto come vetriolo verde - e rame noto come vetriolo azzurro. Sia il vetriolo di rame che il vetriolo di ferro erano conosciuti ed utilizzati già duemila anni prima della nascita di Cristo, e poi dagli Egizi e dai Greci, anche se certamente non sotto questo nome. È nel primo secolo dopo Cristo che Plinio il Vecchio, nella sua Historia Naturalis, menziona la sostanza vetriolo e ne descrive l'estrazione dalle acque ramifere. La parola vetriolo, vetriolum, compare per la prima volta intorno alla fine del settimo ed all'inizio dell'ottavo secolo dopo la nascita di Cristo, e deriva dal latino classico vitreolus; forse il nome trova origine dall'aspetto vetroso assunto dai solfati di rame e di ferro cristallizzati. Nel XVI secolo un medico oriundo della Svizzera comunemente chiamato Paracelso fece respirare ad alcune galline dell'olio di vetriolo e notò che non solo si addormentavano, ma che non avvertivano nessun dolore. Girolamo Fabrici d'Acquapendente, anatomista, chirurgo e fisiologo italiano, in Opera chirurgica, tratta la carie dentaria con applicazioni topiche di vetriolo. Di vetriolo parla anche Alexandre Dumas nel romanzo La regina Margot.

    La traduzione degli scritti islamici permise la divulgazione del metodo tra gli alchimisti europei i quali chiamarono l’acido solforico olio di vetriolo o spirito di vetriolo. Nel 1500, Vannoccio Biringuccio nel De pirotechnia - nel capitolo quinto, che parla proprio di questo - e Giorgio Agricola nel De re metallica trattano della produzione di vetriolo, non aggiungendo nulla di nuovo al procedimento proprio dell'epoca romana.

    Il vetriolo è, insomma, anche il nome popolare dell’acido solforico fumante, o semplicemente dell’acido solforico, che in passato era pure usato per la preparazione domestica di saponi e detersivi - e talora, in soluzioni molto diluite, per preparati farmaceutici - ma reso particolarmente famoso successivamente come strumento di sfregio, per vendetta.

    Esiste poi un altro composto chimico, chiamato etere dietilico, o etere etilico, dietiletere o etossietano. Viene comunemente utilizzato come solvente, ed in passato, già nel Rinascimento, era sfruttato per le sue capacità anestetiche. L'alchimista Raimondo Lullo viene solitamente citato come scopritore di questo composto nel 1275, sebbene non si possa confermare questa attribuzione. La prima sintesi ebbe luogo nel 1540 ad opera di Valerius Cordus, che chiamò la sostanza olio dolce di vetriolo, oleum dulci vitrioli, poiché essa era stata originariamente ottenuta tramite distillazione di una miscela di etanolo ed acido solforico (quest'ultimo noto come vetriolo, all'epoca). Siamo all'alba dell'uso - ormai consolidato - delle droghe.

    [x], [x], [x], [x], [x], [x]
     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    17,115
    Reputation
    0
    Location
    Chatterland

    Status
    casper
    Chissà se Rodrigo si ciucciava buttava giù il primo o il secondo tipo. Anche se in quantità tali da essere solo allucinogeno, e quindi sicuramente corretto: nel focus non parla di un effetto simile o sbaglio?
     
    Top
    .
  4. Julia_Katina
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Non esattamente. Pare distenda e sia anestetico, per l'esattezza. E poi questa cosa del vetriolo e di Rodrigo è tutta opera di Tom Fontana: mai sentito dire che facesse uso di simili sostanze, e ne sono state dette davvero di tutti i colori su di lui.
     
    Top
    .
  5.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    17,115
    Reputation
    0
    Location
    Chatterland

    Status
    casper
    Io non ho mai letto una bio totalmente dedicata a lui, ma del resto non è plausibile che lo facesse, anche se non certo? Nel senso, non tutti i particolari privati passano alla storia, e sappiamo che lui era legato anche all'alchimia e non disdegnava gli aiuti dei medici.
     
    Top
    .
  6. Julia_Katina
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Sì, in teoria è possibile. Hai ragione sul fatto che un evento, se non è stato documentato ufficialmente, non significa che non sia realmente accaduto: molti documenti, durante i secoli, sono stati persi e poi, questo, sarebbe stato un aspetto privato - molto privato - della sua vita. E sì, era - come tanti del tempo - legato alla magia; credo fosse un uomo molto superstizioso. Non a caso, nella serie, la trovata del vetriolo non mi ha infastidito per nulla: è ben inserita nella sceneggiatura, ed assolutamente plausibile dato gli eventi che ha dovuto affrontare il personaggio.
     
    Top
    .
  7.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    17,115
    Reputation
    0
    Location
    Chatterland

    Status
    casper
    Concordo pienamente. L'unica cosa che pare non quadrare sono gli effetti che sono descritti qui -che non corrispondono a quelli della serie. Appunto per questo penso che la sostanza che Rodrigo si ingoia sia sono a base di vetriolo e non sia propriamente quello anestetico.
     
    Top
    .
  8. Julia_Katina
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Beh, di base - nella serie, intendo - la sostanza doveva comunque dar pace a Rodrigo, calmarlo. Leggi la riga riguardo l'esperimento sulle galline, anche. Forse, abusandone, si ottengono effetti più disabilitanti? Non ne ho idea, sinceramente. Non sono né un medico né un chimico, lol.
     
    Top
    .
  9.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    17,115
    Reputation
    0
    Location
    Chatterland

    Status
    casper
    Be', l'allucinazione non è il sonno.

    Edited by Julia_Katina - 15/10/2013, 16:16
     
    Top
    .
  10. Julia_Katina
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Le proprietà curative del corno dell'unicorno, secondo le credenze medievali e rinascimentali. // The use of unicorn horn in medicine.

    agmwBKNs UctfDaUs Moh9QgQs

     
    Top
    .
  11.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    17,115
    Reputation
    0
    Location
    Chatterland

    Status
    casper
    Breve articolo sui veleni dal 1300 al 1600. // Short article on poison from Middle Ages to Renaissance.

    CITAZIONE
    What was poison in the Middle Ages? There were many kinds of poison but no clear medical definitions. Toxicology on poison emerged around 1300. Until 1300, medical writing about poison dealt with cases, how to recognize poison and deal with it but not about poison itself. In the 13th century, a new interest in poison emerged due to increase in trade in the Mediterranean and new philosophic discussions about mixing plants and herbs.

    In 14th century Paris, a sharper distinction was made between poison and drugs in a work entitled Concordances. Discussions ensued around what was the minimum amount of a substance that could affect the body. The definition of poison was continually shaped over the course of the 14th century by writers of plague tracts. By the mid-14th century, poison becomes its own separate subject. Post Black Plague, the transference of poisonous property from animals to humans was of interest to writers.

    In the 15th century, poison was defined as ‘that which operates between the complexion and occultic’. Sante de Arduino wrote that ‘poison is that which corrupts the complexion and substance’. There were many contradictory definitions and a lot of scholastic “intellectual jousting” as poison grew to be a very important topic.

    During the 16th century, there was a shift in how physicians thought about poison. Physicians looked at the substances and properties of poison and its effects. Ferdinand Ponzetti questioned if elements (earth, air, fire, water) were poisonous. This spawned literature on toxicology about the notion of change in the body, putrefaction, and contamination of others.

    [x]
     
    Top
    .
10 replies since 18/7/2013, 10:38   11396 views
  Share  
.