Niccolò Machiavelli

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  1. ƒëlïx ruvërïs
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    Articolo sulla mostra "Machiavelli e il Mestiere delle Armi" a Perugia. // More on new exhibit in Perugia.

    CITAZIONE
    Il presidente della Fondazione Cariarte Perugia Giuseppe Depretis la chiama «il nostro battesimo del fuoco». Dal 31 ottobre a palazzo Baldeschi al Corso aprirà «Machiavelli e il mestiere delle armi», la mostra che in occasione del cinquecentenario del Principe (scritto tra il 1513 e il 1514), partendo da alcune pagine del celeberrimo libro ricostruirà alcune figure storiche importanti per l’Umbria e il rapporto, intenso, tra Machiavelli e la regione. «L’iniziativa – ha detto Depretis mercoledì nell’ambito della presentazione di Cariarte – ha una sua originalità e anche per questo abbiamo deciso di dare il nostro contributo. Si ricostruiranno, partendo dalle pagine del Principe, le gesta dei cavalieri rinascimentali come Braccio Fortebracci e altri. Un’intera epopea che ha avuto nell’Umbria il proprio luogo di elezione».

    La mostra Curatori della mostra, che ha come sottotitolo «Guerra, arti e potere nell’Umbria del rinascimento», sono Maurizio Tarantino, direttore della biblioteca Augusta e tre professori dell’Università di Perugia: Alessandro Campi, docente di Storia delle dottrine politiche, Erminia Irace, che insegna Storia moderna e Francesco Federico Mancini, professore di Storia dell’arte moderna. Tra le opere che si potranno vedere a palazzo Baldeschi alcune del Perugino, del Signorelli e non solo, dipinti e stampe prese di preferenza da musei e pinacoteche regionali, libri e pubblicazioni d’epoca, reperti e documenti d’ogni tipo. Depretis per l’apertura della mostra promette che verrà esposto «un ritratto di Machiavelli in anteprima mondiale, finora sconosciuto». Dall’Augusta arrivano cento manoscritti, antichi e moderni, e il ritratto di Ruggero «Cane» De’ Ranieri, opera del XVII secolo di autore ignoto conservata alla biblioteca.

    Le opere Altri quattro ritratti di condottieri invece provengono da palazzo dei Priori e tutti sono stati dipinti dalla mano di Francesco Busti: il primo raffigura Braccio Fortebracci, il secondo Boldrino da Panicale, il terzo Niccolò Piccinino e il quarto Biordo Michelotti. I rapporti tra l’Umbria e Machiavelli, come accennato, sono intensi: numerosi infatti sono i soggiorni, le missioni diplomatiche e militari, le testimonianze che riguardano città e borghi contenute nelle «Legazioni e commissarie». All’Umbria è poi legato uno degli episodi storici più famosi tra i tanti narrati dal Machiavelli con riferimento alle gesta di Cesare Borgia: la Dieta (o congiura) della Magione, svoltasi nell’ottobre del 1502, che portò all’uccisione a tradimento, tra gli altri, del condottiero tifernate Vitellozzo Vitelli a Senigallia, colpevole di aver tramato contro il Duca Valentino.

    Machiavelli e l’Umbria Altrettanto famoso è l’episodio dell’incontro a Perugia, nel 1506, tra papa Giulio II e Giampaolo Baglioni, anch’esso narrato dal Machiavelli in più occasioni e in particolare in un celebre passo dei Discorsi sulla prima deca di Tito Livio. A Perugia poi Machiavelli compose i «Ghiribizzi al Soderino» mentre qui visse uno dei figli, Bernardo, che tra il 1551 e il 1565, con una pausa negli anni 1553-1554, esercitò l’ufficio di Questore pontificio. Da segnalare poi come la prima versione in latino del Princeps fu pubblicata a Basilea nel 1560 da Pietro Perna e Silverstro Tegli, folignate convertitosi al protestantesimo dopo aver lasciato la città umbra. Tra le iniziative collaterali da segnalare la cerimonia dove verrà presentata alla città la copia restaurata del codice del Principe posseduta dalla Augusta di Perugia, uno dei rarissimi codici manoscritti dell’opera dato che ne esistono poche copie in tutto il mondo.

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31 replies since 21/6/2013, 10:05   369 views
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