Al traditor s'uccida. La congiura de' Pazzi, un dramma italiano

[LIBRO; Niccolò Capponi]

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  1. Caterina Sforza
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    l26iQrN




    Info: Saggio storico pubblicato d Il Saggiatore. L'autore è Niccolò Capponi, discendente di Pier Capponi, è uno studioso di Storia militare e rinascimentale che insegna presso atenei americani in Italia. Tra i suoi saggi, pubblicati in inglese e in italiano, ricordiamo Lepanto 1571 e La battaglia di Anghiari sempre per la stessa casa editrice. // Chronicle of the Medici's Florence by an essayistic standpoint. The author is Niccolò Capponi, best known for his essays. His works have also been translated into English.


    Trama:
    La mattina del 26 aprile 1478, nel Palazzo Medici a Firenze, famiglia e inservienti sono impegnati nei preparativi per il banchetto in onore del giovane cardinale Raffaele Sansoni Riario, pronipote del pontefice Sisto IV. Nel frattempo, a poca distanza, a Palazzo Pazzi si svolgono traffici ben più loschi: i congiurati definiscono gli ultimi dettagli dell'attentato ai danni dei fratelli Lorenzo e Giuliano de' Medici, temuti e spesso odiati dominatori della scena politica fiorentina. Poche ore dopo, al termine della messa nel duomo, al grido di "Ahi, traditore!" Franceschino de' Pazzi e Bernardo Bandini aggrediscono Giuliano e lo pugnalano a morte vicino all'altare maggiore. Ferito al collo da due preti sicari, Lorenzo si rifugia coi suoi nella sagrestia serrando la porta. La città piomba nel caos. Le radici della cospirazione si spingono oltre le mura di Firenze. Mani invisibili a Roma, Napoli e Urbino tessevano da tempo una trama sinistra, con l'obiettivo di provocare un drammatico e radicale mutamento di regime nella Repubblica fiorentina. I nomi implicati nella congiura sono molti e di prima grandezza, da Federico da Montefeltro al re di Napoli Ferrante d'Aragona. In cima alla lista, papa Sisto IV. In questo libro, lo storico Niccolò Capponi ripercorre i cinque lustri di storia italiana culminati nella celebre congiura de' Pazzi, un affresco in cui figurano i principali protagonisti della scena politica italiana ed europea del secondo Quattrocento. // In this book, the historian Niccolò Capponi tells about the five decades of Italian history which culminated in Pazzi's famous conspiracy. Cappone gives us a fresco which includes the main protagonists of the Italian and European politics of the second XV century.


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  2. Caterina Sforza
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    La recensione del volume, di Patrizia Debicke van der Noot. // The review, in Italian.

    CITAZIONE
    Intrighi, dispute e rivolte nella Firenze di Lorenzo de’ Medici. Sullo sfondo della congiura dei Pazzi, un dramma italiano.



    Splendida e intrigante la cover con il dipinto La congiura dei Pazzi, di Odoardo Borrani del 1858 a dimostrazione che l’Ottocento e il Novecento espressero una fertile produzione, atta a ricostruire con straordinaria vivacità tanti scenari storici rinascimentali.

    Efficacissima quarta di copertina: “Le migliori menti dell’arte politica rinascimentale si mobilitano con in testa il papa e la sua corte per uccidere Lorenzo e Giuliano de’ Medici: il complotto, il delitto e la vendetta”. Tutto per un nuovo colto e approfondito saggio storico di Niccolò Capponi, Al traditor s’uccida, che diventa un’ottima scusa per raccontarci alla sua maniera la Storia come piace a me. Spiegata e narrata quasi fosse un romanzo dei tempi passati.

    La mattina del 26 aprile 1478, nel Palazzo Medici a Firenze, famiglia e inservienti erano impegnati nei preparativi per approntare il sontuoso banchetto destinato al cardinale Raffaele Sansoni Riario, pronipote di papa Sisto IV. E i congiurati erano pronti a colpire nel corso del banchetto, ma quei signori, arrivando a Palazzo Medici, scoprirono che per un disguido i fratelli aspettavano il cardinale in Duomo e che Giuliano de’ Medici, uno dei bersagli, intendeva marcar visita a tavola perché dolorante a causa di un’ernia inguinale. La novità ruppe loro le uova nel paniere. Costretti in fretta e furia e cambiare i piani si risolsero a correre in Duomo e liquidare Lorenzo e Giuliano de’ Medici durante la Messa solenne. E di là scappò fuori il pasticciaccio che tutti voi conoscete. Giuliano trucidato, Lorenzo colpito, ma vivo e la rivolta spietatamente domata in pochi giorni nel sangue.

    La congiura era un complotto, orchestrato dai Riario con lo zio Papa che fingeva di fare lo gnorri e il Montefeltro, aleggiante anima nera, che mirava ad eliminare i Medici, ma pochi sanno che provocò una lunga guerra e pochissimi poi che questa guerra divenne un complesso conflitto europeo che, dai e dai, si trasformò nei tanti infiniti guai che dal 1494 per sessant'anni afflissero l'Italia.

    Capponi tesse un affresco completo di un’Italia tardo quattrocentesca approfondendo gli aspetti politici, culturali e militari che furono legati allo scontro tra Lorenzo ed i suoi avversari. Ci descrive manovre, assedi pontifici e napoletani, dell'intera guerra contro la Firenze Medicea retta dal colto e spietato Lorenzo, con una galleria di coprotagonisti di tutto riguardo che presenta a fosche tinte: l'orgoglioso e nepotista Sisto IV, l’abile monocolo Federico da Montefeltro, l’ambizioso scaltro e spietato Ferrante d’Aragona, solo per citare qualcuno dei più noti.

    Una guerra infinita fatta di tattiche che miravano a sfibrare l’avversario, predando, taglieggiando e uccidendo barbaramente tutti i suoi alleati e sudditi più che a un fatale scontro diretto. Rocamboleschi giochi di alleanze, mutevoli intrighi bizantini, tutto si faceva, tutto e il contrario di tutto era sempre lecito. E poi, come ciliegine sulla torta, ci furono il morbo, la peste si fa per dire e per gli umili la fame e la rovina. Tanto che Capponi si inventa a mo’ di filo conduttore, il povero contadino di Bastignano, Cecco d’Andrea detto il Veggia, testimone impotente e involontaria vittima degli eventi.


    Convincente quadro di un saliente fatto storico, interessante valutazione su Lorenzo de’ Medici, meno ago della bilancia di quanto abbiano cantato i suoi ammiratori, ma piuttosto uomo e governante fortunato. Ma nella storia e nella vita sappiamo tutti che la fortuna “la fa da padrona”.

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  3. ƒëlïx ruvërïs
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    CITAZIONE
    Giuliano de’ Medici, uno dei bersagli, intendeva marcar visita a tavola perché dolorante a causa di un’ernia inguinale.

    Questa info a quelli di Da Vinci's Demons non l'hanno data.

    Un altro libricino da mettere in lista, inzomma.
     
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2 replies since 8/3/2014, 12:44   231 views
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